In Come un mattino texano Michele Neri si sofferma su un istante che nessuno ha ancora vissuto: l’incontro tra umano e ultraumano, l’esatto momento in cui si sceglie di superare la soglia che separa mortalità e immortalità per raggiungere una metafisica-software.

Il protagonista del romanzo è Traven, un uomo cupo e senza apparenti coordinate famigliari, che si trova in quell’istante-soglia: restare corpo e quindi mortale, custode di ricordi e di passato, oppure protendersi verso l’immortalità e diventare una coscienza priva di corpo ma eterna, libera e desiderosa di infinito?
A intralciare la scelta di Traven è una particella – cosiddetta foglet -, che gli parla senza interruzioni di un passato lontano, eppure ancora vicino al suo spirito. Naufragato in questo turbine solitario e aggrappato al ricordo di un sentimento lontano, Traven vagherà in una città senza nome per ricercare la morte o una nuova vita con l’amore.

Come un mattino texano è un innovativo romanzo del sogno che aggiorna i confini tra umano e ultraterreno, il cui esito narrativo non può che essere inverosimile e pauroso. Un’opera che risente del vuoto sonnambolico di libri avveniristici come Motorman di David Ohle e La nube purpurea di M.P. Shiel. Fino a omaggiare James G. Ballard che ha visto il futuro dentro confini umani.

Morire era questo? S’interrogò nuovamente. Non riconoscere l’occhio  che ti spia perché tuo, senza che sia colpa di quel vecchio cuore bugiardo?

Michele Neri è nato a Milano nel 1959. Giornalista culturale per le principali testate italiane, ha pubblicato l’autobiografico Scazzi (Mondadori, 2014) scritto insieme al figlio Nicola, i saggi Photo Generation (Gallucci, 2016), L’ultima foto (Seipersei, 2022) e il romanzo Sospensione (Centauria, 2018), oltre a racconti per Nazione Indiana e Minima&Moralia.

Come un mattino texano è il titolo numero tre della collana interzona

Per saperne di più:

Come un mattino texano su SkyTg24