Un mondo orfano di Giuseppe Caputo, traduzione di Francesca Lazzarato
In una città di mare buia e fatiscente un ragazzo vive, insieme al padre, in ristrettezze economiche. Per non arrendersi alle difficoltà, i due escogitano ogni giorno piani fantasiosi e bizzarri per sopravvivere, con trovate talvolta esilaranti e cercando di offrire nuovi significati e simboli alla loro quotidianità. Anche quando un evento terribile e macabro scuote la vita notturna del quartiere e gli abitanti cominciano ad andarsene, loro decidono di restare. Quello che conta è rimanere insieme. In questa situazione precaria e paradossale i ruoli di padre e figlio si confondono e il protagonista ricerca uno spazio di indipendenza nella scoperta di sé e della sua sessualità, tra siti di incontri, feste e locali gay.
Un mondo orfano è un libro commovente e coraggioso che racconta con tenerezza il rapporto padre-figlio e al tempo stesso mette a nudo l’omosessualità e l’omofobia con brutale onestà. Giuseppe Caputo racconta con lirismo audace e selvaggio una storia di amore e di rabbia, di sesso e ribellione, discriminazione e protesta, riflettendo sul corpo come luogo di desiderio, piacere e violenza. Ma forse, soprattutto, questo romanzo è un’onesta e brutale lettera d’amore di un figlio a suo padre, sullo sfondo di una notte brillante, sulle rive di un mare triste come promessa di felicità.
Come si può scrivere con tanta furia e tenerezza allo stesso tempo? Crudele, luminoso e agghiacciante. Un mondo orfano è un romanzo pieno di vita e morte, uno sguardo toccante sugli affetti, sul corpo e sulla finzione stessa. Samanta Schweblin
Nato a Baranquilla (Colombia) nel 1982, Giuseppe Caputo è laureato in Scrittura creativa alla New York University e alla Iowa University, dove si è specializzato in Gender e Queer Studies. Tra il 2015 e il 2018 è stato direttore culturale della Fiera internazionale del libro di Bogotá (FILBo). È docente e coordinatore del master in Scrittura creativa dell’Instituto Caro y Cuervo. Ha scritto diverse raccolte di poesia ma con il romanzo Un mundo huérfano (2016) è entrato nella lista Bogotà 39 dei migliori scrittori latinoamericani sotto i 40 anni. Collabora con la rivista Arcadia e con il quotidiano El Tiempo.
Un mondo orfano è il titolo numero dodici della nostra collana I Selvaggi
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