Una raccolta che esplora l’esistenza umana attraverso una narrazione densa e inquietante. Ogni racconto è un’esplorazione della vulnerabilità umana, un viaggio
attraverso paure viscerali, alienazione e disorientamento. I personaggi sono spesso intrappolati in un presente che sembra sfuggire, un futuro incerto che si fa sempre più minaccioso e un passato che non può essere messo da parte. Nella peggiore delle ipotesi è anche un’analisi critica e surreale delle dinamiche sociali e politiche contemporanee. Morellón ragiona su temi universali come la morte, la solitudine e la follia, in maniera originale e fresca, incorporando nel quotidiano elementi fantastici o soprannaturali, creando una sensazione di straniamento e disorientamento nel lettore, e ritraendo la vita e la morte come una riflessione sull’umanità e sul suo posto nel mondo.

Alejandro Morellon è nato a Madrid nel 1985 e cresciuto a Palma de Mallorca. Autore delle raccolte di racconti La noche en que caemos (2013), vincitore del «Premio Libro de Cuentos» della fondazione Monteleón, e El estado natural de las cosas (2016), premiato con il prestigioso «Premio Hispanoamericano de Cuento Gabriel García Márquez», e del romanzo breve Caballo sea la noche (2019), nonché della raccolta di poesie Un dios extranjero (2022). Nel 2021 è stato inserito dalla rivista internazionale Granta come uno dei 25 migliori giovani scrittori al mondo in lingua spagnola. Nella peggiore delle ipotesi, la sua ultima raccolta di racconti, ha vinto il «Premio Ignacio Aldecoa», il «Premio Euskadi de literatura en castellano» e il «Premio Setenil».

Nella peggiore delle ipotesi è il titolo ventisei della nostra collana I Selvaggi.